“Tu che passi adora qui il prezzo della tua redenzione”
Tutto ebbe origine nel 33 d.C. quando sul monte Golgota, un soldato romano raccolse il sangue sgorgato dalla ferita del costato di quell’uomo che chiamavano “figlio di Dio”. Le poche gocce cadute sulla sabbia vennero rinchiuse in una scatola di metallo e portate fino a Mantova.
La basilica di Sant’Andrea, progettata da Leon Battista Alberti, sorge su altre due chiese costruite precedentemente in onore del santo che fece ritrovare la reliquia del Santo Sangue (più volte perduta nei secoli). Venne edificata in tre secoli è terminata nel 1772 e conserva la più grande reliquia della Cristianità: i Sacri Vasi contenenti il sangue di Gesù.
Nella sua cripta sono gelosamente conservati – infatti – i due vasi con il sangue portato a Mantova dal centurione romano Longino che trafisse il costato di Gesù facendo uscire sangue misto ad acqua. La storia narra che alcune di queste gocce, cadendo sui suoi occhi ormai ciechi, gli resero la vista e lo fecero convertire alla religione Cristiana. La reliquia è visibile però, solo un giorno all’anno e precisamente il venerdì Santo dal mattino alla sera, quando viene portata in processione per le vie della città.
La chiesa, a croce Latina, è la più grande della città. All’interno della basilica, nella prima cappella a sinistra, è la tomba del magnifico pittore Andrea Mantegna, morto a Mantova nel 1506. La cupola svettante verso il cielo è stata progettata e costruita da Filippo Juvara nel XVIII secolo. Le perfette proporzioni – imponenti ma equilibrate – della basilica si devono all’applicazione da parte dell’architetto Leon Battista Alberti, della “Sezione Aurea” che riporta tutti gli elementi in uno schema preciso di proporzione “naturale”.